Inauguriamo la nuova rubrica – “A contatto con il Vangelo“ – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.
Il seme della Vita
IV Domenica del Tempo Ordinario- Anno C – (Lc 4,21-30)
“Tutti gli rendevano testimonianza”(Lc 4,22)
Carissimi,
domenica (3 febbraio) quarta del tempo ordinario, il brano evangelico è il seguito di domenica scorsa. Siamo sempre nella sinagoga di Nazaret, il villaggio dove Gesù è stato allevato.“ Tutti gli rendevano testimonianza” scrive Luca poiché erano meravigliati dalla predicazione di Gesù che aveva suscitato interesse e meraviglia dell’uditorio, perché le sue erano “parole di grazia”. Ma all’improvviso Gesù da lettore “applaudito”, è stato considerato uno qualunque, tanto che la sua gente ha cercato di screditarlo: «Non è il figlio di Giuseppe?» (v22). Quella gente non si accontentava solo della sua parola, ma per riconoscere la sua autorità, voleva qualcosa concreto: segni, miracoli, in modo da garantire (secondo la loro logica) la sua missione! Ma Gesù, conoscendo il loro cuore indurito li attacca, invitandoli alla conversione citando la Scrittura della storia di Elia e di Eliseo, poiché la sua missione è quella di accogliere gli esclusi, i prigionieri. Tutto ciò fa scatenare l’ira dei suoi compaesani tanto da condurlo fin sul ciglio del monte per gettarlo giù, ma Lui passando in mezzo a loro si mise in cammino per riprendere la sua missione, che però nella sua Nazaret ha conosciuto il rifiuto.
Gesù è quel profeta, scelto dal Padre; come lo è stato per Gesù, Dio pone il suo sguardo su ognuno di noi, perché ci ha amati dall’eterno come dice Geremia nella prima Lettura: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato». Il Signore ha sempre pensato a noi, e perché ha cura di noi e vuole che della nostra vita facciamo un capolavoro come disse San Giovanni Paolo II alla Giornata Mondiale della Gioventù) del 2000. Gesù dona a tutti noi una presenza rassicurante, quella nonostante le fatiche, i rifiuti e le sconfitte. che a volte proviamo.
Chiediamoci:
1. Qual è il punto del testo che più ci è piaciuto o che ci ha maggiormente colpito? Perché?
2. Siamo in pieno contatto con Gesù o ci comportiamo come la gente di Nazaret?
3. Quali sono le reazioni della gente? Perché?
Buona domenica, uniti nella preghiera.
Vostro don Arturo