Riceviamo e pubblichiamo un documento di solidarietà verso Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio firmato dai cittadini di Lucera.
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Alle concittadine e ai concittadini tutti
Agli organi di informazione
Alle Istituzioni interessate
e p.c. a Fabrizio Gifuni e a Natalia Di Iorio
Quello che è accaduto qui a Lucera in seguito alla lettera inviata da Fabrizio Gifuni all’Amministrazione comunale risulta essere l’ennesimo esempio di ingratitudine: “…è arrivato purtroppo il momento di mettere un punto, dolorosamente finale, alla collaborazione che io e Natalia Di Iorio abbiamo offerto, con entusiasmo e non poca fatica, a questa come alla precedente Amministrazione comunale di Lucera e a Puglia Culture, mettendo a disposizione della città e della Regione, per otto anni consecutivi, a titolo completamente gratuito, le nostre competenze e la nostra professionalità attraverso la programmazione teatrale fatta al Teatro Garibaldi e all’Anfiteatro Augusteo di Lucera, dal 2017 in avanti, con il progetto denominato PrimaVera al Garibaldi.” Aggiunge quindi di aver dovuto prendere, con rammarico, questa decisione “…essendo venute meno anche le ultime condizioni minime – organizzative e di rispetto – per poter proseguire questo lavoro.” E l’ingratitudine, quando proviene dalle Istituzioni è ancora più dannosa perché, oltre a danneggiare più persone, proviene proprio da coloro che, per il loro ruolo, dovrebbero a maggior ragione rispettare chi si prodiga per il bene della città.
Come cittadini non intendiamo entrare nel merito degli aspetti organizzativi di una pubblica Amministrazione: non tocca a noi, né per competenze né per conoscenza dei processi che hanno portato a questa situazione, sebbene una maggiore condivisione nelle scelte e nelle decisioni sarebbe stata auspicabile. Risulta invece maggiormente grave la mancanza di rispetto nei confronti di una persona, un sobrio intellettuale che tanto ha dato alla nostra città in questi anni; e non solo per l’innegabile contributo artistico, ma soprattutto perché, non dimenticando le sue origini, pone a disposizione della sua terra il proprio ricco bagaglio culturale e lo fa con gioia, sentendosi lucerino tra i lucerini.
La Lucera città della cultura così tanto enfatizzata, di fronte a tale gravissima rinuncia, è una profonda contraddizione. Quali ne siano le ragioni, è una scelta dissennata, inaccettabile. Nulla di politico, né tanto meno di elettorale… per carità: scriviamo in qualità di semplici cittadini, che hanno a cuore le sorti della loro città. Quanto accaduto è oggettivamente l’ennesimo passo falso dell’odierna Amministrazione, un modus operandi reiterato per anni, così come lo sarebbe stato per qualsiasi altra, e che ha arrecato un danno irreparabile, per il venir meno di una offerta artistica di qualità pressoché unica sul territorio.
Anteporre la quantità alla qualità non ha mai portato benefici. Il Panem et circenses può portare consensi aleatori e temporanei, ma non ha mai fatto crescere la comunità. E mentre i soliti clientes si aggirano per le strade della nostra Lucera, accontentandosi della classica mancetta, la città, resa indolente da questo clima mortifero, va incontro al suo declino, tra lo scoppio di fuochi d’artificio e sagre del nulla, una sorta di eutanasia indotta dall’assenza di politiche di sviluppo.
Come cittadine e cittadini che amano la loro città, non possiamo fare a meno di esprimere a Fabrizio Gifuni innanzitutto una profonda riconoscenza per l’impegno profuso in questi anni per il tentativo di accrescere il livello culturale complessivo della nostra Lucera, con la piena condivisione delle sue scelte artistiche, di eccezionale qualità; nel contempo gli esprimiamo la nostra solidarietà per l’inqualificabile atteggiamento che l’Amministrazione comunale ha avuto nei confronti suoi e di Natalia Di Iorio; con l’amara consapevolezza che Gifuni e Di Iorio sono stati gli ultimi di una schiera di intellettuali che, pur avendo aderito con entusiasmo al “progetto” di Lucera Capitale della Cultura, hanno visto poi l’Amministrazione girar loro le spalle. Il tutto indice, a voler essere buoni, di una gestione pressappochistica del progetto stesso.
Ma non disperiamo: di fronte alla scelta di Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio, che comprendiamo e rispettiamo, formuliamo la speranza, l’augurio e la sommessa richiesta che un domani, qualora le condizioni culturali, sociali e politiche dovessero permetterlo, possano riallacciare i fili di un proficuo e duraturo rapporto artistico con Lucera e i lucerini.
Nel contempo rivolgiamo un forte appello a tutto il mondo della cultura del nostro territorio perché si mobiliti a esprimere, da un lato, piena solidarietà a Gifuni e Di Iorio e dall’altro affinché si impegni perché Lucera e i Monti dauni possano finalmente divenire esempio di cultura condivisa per l’intera provincia di Foggia.
Carmine Altobelli Lucera Architetto
Giovanni Clemente Lucera Avvocato
Raffaele De Vivo Lucera Preside in pensione
Ida Di Battista Lucera Professoressa in pensione
Ludovico Di Giovine Lucera Preside in pensione
Anna Dini Ciacci Lucera Professoressa in pensione
Nadia Fabris Lucera Professoressa in pensione
Beatrice Fuiano Lucera Professoressa in pensione
Lella Mastrolilli Lucera Professoressa in pensione
Adelia Mazzeo Lucera Professoressa
Luigina Pecchia Lucera Professoressa
Anna Schiavone Lucera Imprenditrice
Aurora Schiavone Lucera Insegnante in pensione
Marina Tozzi Lucera Professoressa
Carla Venditti Lucera Fisioterapista in pensione
solidaliagifuni@gmail.com
Il documento, pubblicato anche su Change.org ha raggiunto, finora, le 338 firme. E’ possibile firmare il documento direttamente online su:
https://chng.it/CJQXW2GdgJ