“Face rere i polle”, Quadernetto di – Romano Petroianni (leggi biografia)
Particolare locuzione valevole nel linguaggio di Lucera, di altri paesi e in italiano, tradotta impropriamente con:
– Fa ridere i polli –
Così di seguito è riportato in tutte le fonti letterarie, compreso internet:
– Tale espressione è abbastanza recente e nasce da una comparazione e da un’iperbole. Il pollo è infatti considerato un animale un po’ buffo e goffo, tanto è vero che proprio in riferimento a questo animale nascono altri modi di dire:
– “Sei un pollo” –
per intendere impettito, grullo –
Perché si dice “Fa ridere i polli”?
– Si allude alla scarsa intelligenza attribuita ai polli. Parlare, agire o comportarsi in modo estremamente ridicolo, tanto da far ridere anche chi non avrebbe voglia o chi non sarebbe nemmeno in grado di farlo, in questo caso i polli –
Ancora, perché si dice “Fa ridere i polli”?
– Espressione sarcastica nei confronti di chi fa o dice cose ridicole o buffe. Persona ingenua, che si lascia raggirare con molta facilità –
Quante stranezze!
Che il pollo possa ridere o sembrare buffo e goffo è assolutamente assurdo.
A meno che si voglia intendere la serietà data dall’imponenza della sua immagine che rasenta il ridicolo, frutto di boriosa ed eccessiva vanità e orgoglio per la sua cresta, per il suo imperioso canto mattiniero e per il godimento di imporsi tra le galline…
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