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19 Marzo 2024
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Tra i diritti naturali dei bambini figura anche il diritto all’ozio

ozio bambini
realizzazione siti web Lucera

La Settimana per la Promozione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza è appena terminata e per dar seguito al tema avviato nel precedente articolo “Il tempo dei bambini”, vorrei parlare della lentezza e dell’ozio.

Parto dal primo articolo del manifesto su “I DIRITTI NATURALI DI BIMBI E BIMBE” steso da Gianfranco Zavalloni, uno dei più validi educatori del nostro paese, scomparso a soli 54 anni nel 2012. Dirigente scolastico, ma soprattutto maestro di scuola materna, grande pedagogista, straordinario sperimentatore delle vie di un’educazione nonviolenta, ecologica, creativa. “Lavorando prima come maestro e poi come dirigente scolastico mi sono accorto che quasi tutti i bimbi e le bimbe d’Europa hanno riconosciuti i diritti stabiliti dalla Carta Internazionale dei diritti dell’Infanzia (istruzione, salute, gioco…). Ma agli stessi sono pressoché negati quelli che io definisco “diritti naturali”. Questo manifesto è rivolto ai grandi, anche perché i piccoli lo capiscono al volo. Un po’ come diceva il Piccolo Principe “…ai grandi bisogna sempre spiegare tutto quello che i bambini capiscono subito”.

IL DIRITTO ALL’OZIO
ovvero a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti.

Siamo in un momento della nostra storia in cui tutto è organizzato, scandito. I bambini hanno la settimana pianificata dalle loro famiglie o dalla scuola. Non c’è spazio per l’imprevisto, non c’è la possibilità di autogestirsi, di giocare da soli.

Invece c’è estremo ed urgente bisogno di un tempo in cui i bambini siano soli, in cui imparino a “vivere il sistema delle regole”, a gestire i piccoli conflitti, senza la presenza eccessiva degli adulti. È solo così che si diventa adulti sani. Rallentare, oggi come oggi, è diventato un imperativo di sopravvivenza. Bisogna togliersi dalla testa l’idea che il bambino debba essere intrattenuto sempre con qualche attività, ‘altrimenti si annoia’ e conceder loro l’esperienza del gioco libero – magari in compagnia del loro amichetto del cuore – e l’esperienza dell’ozio ‒ in cui possano restare sdraiati a guardare il soffitto, sognare ad occhi aperti, seguire le loro fantasie. Se ne gioverà lui ma ne trarranno beneficio anche le mamme, che magari riusciranno a dedicarsi un po’ a se stesse!

Facciamo due esempi lampanti: Caterina sta giocando con il pongo, è intenta a finire un fiore colorato che vorrebbe mettere sul suo comodino, ma la mamma ha fretta, c’è il corso di danza e non si può ritardare. Caterina insiste che vuole finire la sua opera a cui ha dedicato l’ultimo quarto d’ora e di cui va particolarmente fiera. La mamma si spazientisce e la prende per un braccio, la bambina a questo punto per la rabbia prende il suo fiore e lo distrugge piangendo. La mamma prova a consolarla, anche se in quel momento le sfugge il perché di tale ostinazione.
Siamo in ritardo! Dobbiamo correre a scuola”. “Solo un momento papà sto finendo la mia navicella…”, il papà entra in camera e strappa il lego dalle mani di Luca. Il ragazzino urla qualcosa e corre in bagno, sbattendo la porta. Anche stamattina arriveranno correndo e in ritardo al suono della campanella.

Il pensiero creativo nasce dove c’è spazio, possibilità di stare e sostare nel tempo. Caterina e Luca in quel momento stavano creando qualcosa di veramente ‘loro’ e l’errore (ma non è una colpa) della mamma e del papa è forse stato quello di non dare sufficiente importanza a ciò che i loro figli stavano facendo. È impensabile non andare al lavoro o non mandare i figli a scuola, ma è anche vero che si può prevedere un certo tempo per fare le cose. Per esempio, se sappiamo che i nostri figli alla mattina fanno fatica e sono lenti, è meglio puntare la sveglia un po’ prima per permettere loro di prepararsi con più calma. Oppure è preferibile svolgere meno attività pomeridiane e permettere ai nostri ragazzi di tornare da scuola e poter correre in camera loro senza avere per forza in programma qualcosa di definito. La frenesia, lo stress, la fretta non aiutano l’espressione del talento e la potenzialità creativa né dei piccoli, né dei grandi.

I libri consigliati in quest’appuntamento sono:

12286060_10208044896388953_2045623973_nDai 12 mesi: L’ALFABETO DEL BAMBINO NATURALE, testi di Elena Balsamo, illustrazioni di Tommaso D’Incalci, ed. Il Leone Verde.
Cari genitori, insieme, in un angolino tranquillo, bello e confortevole, spegnete il telefono e dedicate un momento speciale al vostro bambino. Scegliete la lettera che più vi attira e così, una alla volta, scoprirete un nuovo alfabeto, fatto di tenerezza e di rispettosa accoglienza, un alfabeto che ha il potere di cambiare il mondo.” Elena Balsamo
Questo libro, composto da tessere quadrate invece che da pagine, potrebbe essere un dono speciale, una sorta di guida per un genitore, per un neo genitore, una futura mamma o un futuro papà. Per tutti quelli che accompagnano i bambini nella loro crescita, “L’alfabeto del bambino naturale” può essere anche un vademecum negli attimi di smarrimento che capitano a tutti durante il cammino della crescita insieme ai piccoli. Perché crescere insieme, condividere ed imparare in modo reciproco è la cosa più bella del mondo.

 

 

Vorrei un tempo lento lento

Vorrei un tempo lento lento_2

Dai 3 anni: VORREI UN TEMPO LENTO LENTO, testo di Luigina Del Gobbo e illustrazioni di Sophie Fatus, Ed. Lapis.
Corre lento il tempo tra le lievi immagini color pastello di Sophie Fatus; corre tra papaveri e soffioni, alberi su cui si posa la prima neve, pesci, lucciole e farfalle. Un tempo lento, quello che si invoca, un tempo per vivere con calma i momenti del quotidiano, come andare a piedi a scuola inseguendo una farfalla; un tempo magico per inventar pozioni con sassi ed erba, un tempo libero per giocare con gli amici, litigare e fare pace. Ma anche un tempo zitto, per ascoltare il proprio respiro e quello di chi ci sta attorno, natura compresa, e magari stare lì a sognare tranquilli ad occhi aperti. E pure un tempo stanco, per riposare noi e il tempo e l’intorno e intanto semplicemente stare.

 

 

La mia invenzioneDai 4 anni: LA MIA INVENZIONE, testo di Silvia Vecchini e illustrazioni di Maria Girón, Edizioni Corsare.
Un libro da leggere tutto d’un fiato…sospeso e pesato fino alla fine e da rileggere subito non appena terminato, per riassaporare le parole lievi o più pesanti a seconda delle pagine, dei momenti, delle illustrazioni che magistralmente ci fanno assaporare quel che l’ultima parola del libro ci dona: il silenzio. Quel silenzio che viene descritto e raffigurato in modo perfetto quando tutto viene ovattato dalla neve. Un libro poetico e fondamentale per far riscoprire quella parte di noi che non può restare in fondo all’animo, ma affiorare più spesso…in silenzio.

 

 

 

 

Storia di una lumacaDai 9 anni: STORIA DI UNA LUMACA CHE SCOPRÌ L’IMPORTANZA DELLA LENTEZZA, testo di Luis Sepùlveda, ed. Guanda.
Giunto alla sua decima edizione e in cima alle più rigide classifiche mondiali, è la storia di un gruppo di lumache che vivono nel prato chiamato Paese del Dente di Leone, sotto la frondosa pianta del calicanto e sono abituate a condurre una vita lenta e silenziosa, a nascondersi dallo sguardo avido degli altri animali e a chiamarsi tra loro semplicemente «lumaca». Una di loro, però, trova ingiusto non avere un nome, e soprattutto è curiosa di scoprire le ragioni della lentezza. Per questo, nonostante la disapprovazione delle compagne, intraprende un viaggio che la porterà a conoscere un gufo malinconico e una saggia tartaruga, a comprendere il valore della memoria e la vera natura del coraggio, e a guidare le compagne in un’avventura ardita verso la libertà.

 

 

 

 

Una splendida notte stellata_2Una splendida notte stellataPer tutti: UNA SPLENDIDA NOTTE STELLATA, testo e illustrazioni di Jimmy Liao, Edizioni Gruppo Abele.
Questo libro dimostra, con tutta la sua forza prorompente scatenata dalle coloratissime e raffinate illustrazioni, che l’immaginazione e il sogno sono la cura per poter alleviare la solitudine, la tristezza, il vuoto. Ma la giovinezza non è fatta per la solitudine e la ragazzina, protagonista della storia, finalmente incontra un amico con il quale impara a godere della pioggia, del sole, delle stelle, del piacere della scoperta.
Un libro indirizzato ai bambini e capace di affascinare e far riflettere anche i grandi. Scalda il cuore e resta impresso, si consiglia un’immersione profonda e senza fretta tra le pagine. Ogni tavola è un vero e proprio quadro in cui immergere gli occhi per una pausa rigenerante dal peso specifico della realtà.

 

 

 

20150918_è bello stare insieme_620150918_è bello stare insieme_5Per la famiglia: il gioco GROM – Un mondo di gelati e di agricoltura, di CreativaMente (azienda italiana di giochi di società).
Dall’incontro tra Guido Martinetti – co-fondatore insieme a Federico Grom dell’azienda GROM produttrice di gelato “come una volta” – ed Emanuele Pessi – MenteCreativa della CreativaMente – nasce un gioco che fa divertire i bambini, fa giocare insieme tutta la famiglia e, al tempo stesso, li sensibilizza sullo scorrere delle stagioni e sull’importanza di un’agricoltura pensata, saggia, lenta.
Grom ha contribuito con le proprie competenze su tutto ciò che riguarda la selezione di materie prime, natura, alimentazione e sugli ingredienti necessari per fare il “gelato più buono del mondo”;
CreativaMente ha messo la creatività e l’esperienza nel far convivere l’aspetto ludico con i contenuti educativi.
La partita dura 4 manche, una per ogni stagione, così da far assaporare i migliori prodotti e ingredienti propri di ciascuna di esse. Stagione per stagione, fa punti solo chi completa per primo una coppetta con almeno tre gusti di gelato.
Il gioco è fondamentale. Ed è fondamentale che adulti e bambini giochino assieme, come dimostrato in molte occasioni dalla pedagogia più attuale, in quanto le attività ludiche diventano la base per la creazione di una reciproca e duratura fiducia adulto-bambino. Un aspetto, questo, che dimostra tutta la sua utilità nei passaggi più delicati della crescita, tra cui non ultima l’adolescenza.
Ovviamente oltre all’aspetto pedagogico c’è di più. “Grom, un mondo di gelati e di agricoltura” è progettato per interessare entrambi, li mette alla pari con set di domande dedicate, mette i bambini in grado di imparare ma anche di insegnare e, non ultimo, diverte. Le regole sono semplici e molto si deve all’esperienza degli Store Manager di Grom, la cui formazione professionale passa anche per numerose sessioni di gioco.
In libreria ci sono tanti altri libri e giochi da scoprire!
A venerdì 11 dicembre con #SassoCartaForbice!

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