“Dialettando” , la rubrica di Lino Montanaro propone tutti i giovedì proverbi e modi di dire lucerini, tramandati di generazione in generazione, per non dimenticare le origini della nostra amata Lucera.
DIALETTANDO 386
A Lucera non si dice “ Appena si sveglia ha sempre fame ” ma si dice: “ ‘STU UAGLJÓNE ‘A NÓTTE SE SÓNNE U FURNARE“ – (Traduzione: Questo ragazzo la notte si sogna il fornaio)
A Lucera non si dice “ Le tue sono richieste inaudite “ ma si dice: “ CHE VAJE TRUUVANNE U CAZZE CHE TE FRÈCHE?“ – (Traduzione: Che vai trovando il cacchio che ti frega?)
A Lucera non si dice “ E’ qualcosa che non succederà mai“ ma si dice: “ QUANNE CHJÓVE PASSÈLE E FÌCHE “ (Traduzione: Quando piove uva passa e fichi)
A Lucera non si dice “Nulla è paragonabile alla bellezza delle curve delle donne in carne “ ma si dice: “ CHI MÈTTE CARNE, MÈTTE BBELLÈZZE! (Traduzione: Chi mette carne, mette bellezza)
A Lucera non si dice “ Manifesta sempre disapprovazione, disgusto, disaccordo “ ma si dice: “ STORCE SÈMBE U MÚSSE“ – (Traduzione: Storce sempre il muso)
A Lucera non si dice “ Ha l’atteggiamento di chi non sa prendere una posizione, dando ragione a tutti “ ma si dice: “ NZAPE A CHI DÀ RAGGIÓNE “ – (Traduzione: Non sa a chi dare ragione)
A Lucera non si dice “ Ha momenti di confusione mentale che lo porta a far discorsi senza senso “ ma si dice: “ MÒ TÉNE ‘A CAPE ARREBBELATE“ – (Traduzione: Adesso ha la testa confusa)
A Lucera non si dice “ L’ambiente familiare e l’educazione ricevuta sono determinanti nei comportamenti di un individuo “ ma si dice: “ CÚME L’ ÀNNE MBARATE, ACCUSSÍ S’A PORTE” – (Traduzione: Come gli hanno insegnato, così si comporta)
A Lucera non si dice “ È una casa dove c’è la tendenza all’essere disordinati“ ma si dice: “ ‘STA CASE PARE ‘A MÈSSA ‘MBECCIÓSE “ – (Traduzione: Questa casa sembra una messa caotica)
A Lucera non si dice “ È talmente calvo che i pidocchi scivolano giù!“ ma si dice: “ TÉNE U CACCIAMELÓNE ACCUSSÌ LÍSSCE CHE I PEDÚCCHJE SCIUULEJENE SÓPE“ – (Traduzione: Ha la testa pelata così liscia, che i pidocchi ci scivolano sopra)
In Foto – Anni 60 – Chiesa di Santa Caterina – Il vecchio cortile
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