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XXVII Domenica Tempo ordinario – Anno C | commento al Vangelo Domenicale di Don Arturo Di Sabato

Don Arturo Di Sabato | Lucera
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don-arturo-di-sabato-1Rubrica – “A contatto con il Vangelo – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.

Il seme della Vita | XXVII domenica Tempo ordinario – Anno C 
06 ottobre 2019 – Dal Vangelo secondo Luca ((17, 5-10)

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore:«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso:”Sràdicati a vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo:Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dirà piuttosto:Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?  Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite:” Siamo servi inutili”. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».

Accresci in noi la fede” (Lc 17,6)

Carissimi,
nella pagina odierna, notiamo che Gesù si trova dinanzi ad una prova dei suoi apostoli, i quali gli chiedono di accrescere la fede. Come al suo solito, Gesù risponde con una parabola facendo capire loro il senso della fede e come vivere la fede che va oltre il senso della ragione umana, dicendo loro di avere fede quanto un granello di senapa, piccolo ma ben fruttuoso.
Nel far capire il senso della fede, nella seconda parte del vangelo, quando parla del servo che ara, prepara da mangiare fa tutto ciò che gli viene chiesto dal padrone e riceve ricompensa, Gesù, chiede il dono della gratuità e quindi chiede di auto proclamarsi “Servi inutili” non per vanagloria ma solo per servizio.
A volte anche noi, cadiamo nel momento di sconforto, di debolezza, credendo di non avere abbastanza fede ripetendo:«Signore dacci la fede oppure, che fede ho?».
Questo può succedere nelle angustie familiari, in ambiti lavorativi, quando riceviamo brutte notizie di salute o di persone a noi tanto care. Oppure, quando apprendiamo notizie di cronaca dalla TV o i social, come la Tragedia di Trieste dove sono morti i due agenti di Polizia. Però forse, non riusciamo a chiedere a Gesù: «accresci in noi la fede», quando proviamo orgoglio, rancore superbia. Non chiediamo di accrescere in noi la fede, quando non riusciamo e/o non vogliamo perdonare a chi ci ha fatto del male o non vogliamo chiedere perdono a chi abbiamo fatto del male.
Se sradichiamo questa pianta cattiva, allora la nostra fede aumenta sempre più.

Buona domenica
Vostro don Arturo

 

 

 

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