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Domenica delle Palme – Anno C | commento al Vangelo Domenicale di Don Arturo Di Sabato

Don Arturo Di Sabato | Lucera
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don-arturo-di-sabato-1Rubrica – “A contatto con il Vangelo – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.

Il seme della Vita | Domenica delle Palme – Anno C (Lc 22,14-23.56)
14 Aprile 2019 – “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso” Lc 23.43)

Carissimi,
con la domenica delle palme, entriamo nella Settimana Santa, nella quale celebriamo i misteri della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. In questa domenica, in tutte le chiese vi è il tradizionale rito della benedizione dei rami d’ulivo, la commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme dove la folla lo accolse festante e facciamo anche memoria della sua passione con il vangelo in forma dialogata comunemente denominato il “Passio!
Gesù, sa che l’ora sta per giungere e fa il dono del suo Corpo e del suo Sangue ai suoi discepoli, ma nello stesso tempo fa una profezia, non solo del tradimento di Giuda ma anche del triplice rinnegamento di Pietro, poi piangerà amaramente.
Gesù viene condannato dai sommi sacerdoti, da chi lo ha sempre ascoltato nel tempio, ma soprattutto da quella stessa gente che qualche giorno prima con i rami d’ulivo, i tappeti, l’aveva accolto e poi sgolandosi a tutta forza urlava a Pilato:”Crocifiggilo, Crocifiggilo”. Sulla questione di Gesù, si ricuce anche lo “strappo” tra Erode e Pilato. Gesù viene condannato, al calvario dopo essere schiaffeggiato, sputato, deriso, umiliato, ma porta quella croce in piena obbedienza fino all’ultimo respiro. Perdona i suoi uccisori, che gli chiedono di dimostrare realmente di essere il Figlio di Dio, scendendo dalla croce, poiché ha fatto tanti prodigi. Gesù poteva scendere dalla croce, ma non l’ha fatto; è rimasto inchiodato fino alla fine per noi, per i nostri peccati, per i nostri dolori.
Ha donato ancora la sua misericordia ad uno dei due ladroni che gli chiede di andare in paradiso e risponde: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Ha spalancato quel giorno le porte del suo regno a quel ladrone che chissà quanti crimini aveva commesso, ma il suo pentimento ha prevalso su tutto. Come lo ha fatto quel giorno, Gesù lo fa anche a noi, perché ci vuole uomini liberi e servi di pace.
Il ramo d’ulivo rappresenta il simbolo della Pace: preghiamo per quanto sta accadendo in Libia, in Siria, nello Yemen, in Sudan e in tutte le altre zone colpite dalle guerre dimenticate. Preghiamo per i migranti, perché non vengano discriminati; preghiamo perché cessino violenze e rapine da ogni parte: stragi mafiose, femminicidi, abusi. Preghiamo per i giovani, perché si sentano sempre più protagonisti dell’evangelizzazione.
Per la pace, bene unico ed indistruttibile!
Preghiamo, e ricordiamoci che Dio è Padre e per noi ha mandato quel Figlio che ha spalancato le braccia fra il cielo e la terra.

Buona settimana santa.
Vostro don Arturo

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