Gli antichi palazzi lucerini nascondono dei particolari che sfuggono al passante distratto, come quei grandi mascheroni in ceramica, pietra o terracotta dalle sembianze spesso mostruose posti sull’architrave delle porte o a ridosso di finestre e balconi.
Testimonianze antiche di scalpellini e mastri muratori, ricche di simboli anche esoterici e iniziatici.
Sono le cosiddette maschere apotropaiche, dal greco αποτρέπειν, apotrépein = “allontanare”, molto comuni sulle facciate degli antichi palazzi del Centro Storico, che raffigurano soggetti fantasiosi, con espressioni dai tratti severi e terrificanti, con facce demoniache, con lingua di fuori e corna vistose.
Questo tipo di raffigurazione aveva uno scopo ben preciso: scacciare il malocchio, l’invidia e gli spiriti maligni da quel palazzo, come una sorta di atteggiamento scaramantico a protezione della casa.
Di maschere ce ne sono, ad esempio, ad angolo tra Via D’amely e Via Ardito; tra Piazza Lecce e Piazza S. Caterina; ad angolo di via Quaranta.
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