I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
“DOPPE TAND’ANNE ND’A BBANNE NZAPE SUNÀ MANGHE I PIATTINE”
Traduzione: “Dopo tanti anni che fa parte della banda musicale, non riesce a suonare neanche i piattini“.
Significato: Non sa fare neanche ciò che ha fatto per mestiere.
Curiosità: Se si sente parlare d‘a bbánne si apre l’armadio dei ricordi e di atmosfere lontane. Quando la banda accompagnava le processioni, eseguiva i concerti in Piazza Duomo o nella villa comunale sulla rotonda d’u cungerttìne, suonava struggenti “marce funebri” al seguito dei cortei che accompagnavano il defunto al cimitero, si esibiva per le strade di Lucera nei giorni di festività. Erano i tempi in cui la musica la potevano ascoltare solo chi aveva una radio o un grammofono. Pertanto, la banda non poteva mai mancare per sottolineare l’importanza di un evento, soprattutto la sera del 16 agosto, al gran concerto finale, quando suonava autentici capolavori operistici, creando un’atmosfera affascinante e irreale. In tale occasione, molti si portava da casa le sedie per poter seguire comodamente tutto il concerto che era ascoltato da tutti in religioso silenzio. La banda di Lucera, per lungo tempo, fu considerata un’eccellenza in campo regionale, e non solo, diretta magistralmente dai maestri Silvio Mancini e Raffaele Massariello. Silvio Mancini nacque a Serramonacesca (Pescara) nel 1861. Trentenne si trasferì a Lucera ove diresse per 25 anni la Banda municipale con la quale si esibì più volte anche all’estero, tenendo concerti all’Esposizione Universale di Londra e Glasgow nel 1911. Svolse attività di insegnante e compositore e, inoltre, si dedicò alla creazione di strumenti musicali di ottone a sei cilindri, che ebbe l’accortezza di brevettare. Per queste sue invenzioni fu premiato alle Esposizioni Internazionali di Roma e Torino nel 1911. Alla sua morte, avvenuta a Lucera nel 1917, la direzione della Banda municipale fu assunta dal maestro Raffaele Massariello che seppe mantenere alta la fama che aveva raggiunto. .
Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca