“A surlareja”, Quadernetto di – Romano Petroianni (leggi biografia)
A surlareja
(A / surlar-ja)
Termine ancora in uso nel linguaggio lucerino con il significato di “plateale manifestazione continua d’irrefrenabile allegria”, con il riferimento sia al “giullare”, sia al dialettale “curle” (curl), inteso la “trottolina”, tradotto in alcune fonti letterarie con “curro”, nome maschile, cilindro di legno o metallo che, posto sotto oggetti pesanti, facilita lo scorrimento.
Invece, la derivazione di “A surlareja “(A / surlar-ja), alla lettera, si ha dalla seguente espressione:
– “la corri giullare in allegria” –
La cui dimostrazione analitica, con le regole della grammatica di Lucera, è la seguente:
– “la corri giullare in allegria” –
ridotta
– “la corri giullare allegria” –
– “la corri giullare allegria” > “a corri giullare allegria” –
L’articolo “la”, riferito al femminile termine “allegria”, cambia in dialetto in “a”.
– “la corri giullare allegria” > “a curre giullare allegria” –
– “corri” (di “la corri giullare allegria”) modo imperativo del verbo ”correre” (riferito al particolare giullare con l’ordine di ”facci ridere”), cambia nella traduzione dialettale la vocale “o” e la finale “i” (di “corri”) rispettivamente in “u” e in “e” muta (di “curre”), come nei seguenti esempi…
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