“Cocce prejatoreje e fuca coste”, Quadernetto di – Romano Petroianni (leggi biografia)
Prima di entrare nei meandri di questa locuzione, desidero fare alcune precisazioni riguardo alla grammatica di Lucera, che non rappresenta una “panacea”, ovvero un rimedio che guarisce tutti i mali (un “vero toccasana”), anche in senso figurato.
“Panacea”, parola composta, in latino “panacēa(m)”, greco “panákeia”, formata da “pan” (primo elemento di parole composte con il significato di “tutto”) e un derivato di “akesthai” (curare); propriamente “che cura tutti i mali”.
Niente di tutto questo, “la grammatica di Lucera” non ha la velleità, l’ambizione, il vagheggiamento o la presunzione di avere tali poteri.
Ogni paese dovrebbe avere una propria grammatica dialettale, che la distingue dalle altre di altri paesi, come tutte le piccole strade, i tratturi, i viottoli, che rappresentano le varie regole di una grammatica e devono portare alla medesima conclusione, come riportato nel famosissimo detto:
– “Tutte le strade portano a Roma” –
I vari dialetti, ovviamente, sono uno diverso dall’altro sia nella pronuncia sia nella forma grafica delle parole e anche di significato; però, casualmente alcune parole possono coincidere con tante altre, come anche locuzioni o frasi, come la suddetta locuzione:
– “Cocce prejatoreje e fuca coste” –
– (Cocc / pr-jator-j / e / fuca / cost) –
Si tratta di una festa rivitalizzata ad Orsara di Puglia, conosciutissima anche grazie internet, i cui termini sono simili nella forma e significato al dialetto di Lucera…
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