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XVIII domenica Tempo Ordinario – Anno C | commento al Vangelo Domenicale di Don Arturo Di Sabato

Don Arturo Di Sabato | Lucera
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don-arturo-di-sabato-1Rubrica – “A contatto con il Vangelo – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.

Il seme della Vita | XVIII domenica Tempo ordinario – Anno C 
4 Agosto 2019 – Dal Vangelo secondo Luca (12,13-21)

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché, anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola :«La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti?  Farò così – disse-: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”.
Ma Dio gli disse:”Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non si arricchisce davanti a Dio».

“anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai cio’ che egli possiede”(Lc 12,15)

Carissimi,
nella pagina odierna, Gesù viene coinvolto da uno della folla per la divisione dell’eredità, chissà da quanto tempo contesa con il fratello. Gesù, si chiede chi l’ha costituito in tale campo giudice o mediatore, ma avverte di stare lontani da ogni cupidigia, perché pur stando nell’abbondanza, la vita non dipende da ciò che si possiede. Per far capire ciò, racconta la parabola di un uomo ricco che aveva tanti beni, la campagna era andata a suo favore e per questo aveva dovuto costruire magazzini più grandi per riempire il raccolto.
Ma quel ricco, credendo che la sua vita, dipendesse solo dai suoi beni, aveva progettato tutto, credendo che lui poteva disporre della sua vita sapendo tutto di sé e che la sua vita non avesse mai fine. Ma il come si legge nella parabola, il Signore lo chiama:”Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?”
Questa parabola ci fa capire che la vita dell’uomo non si fonda sull’avere, sulla ricchezza, ma ciò che fa è sempre un dono del Signore da accogliere e con riconoscenza. Si può essere ricchi per Dio, stando ai suoi piedi ascoltando la sua parola come Maria di Betania (Lc 10,38-42) o anche essere l’ultimo degli ultimi per essere il primo (Mt20,27).
Il ricco pensava ai beni materiali, ai soldi;a volte pensiamo anche noi a quante cose ci allontanano da Dio e ci fanno credere che la vita va avanti per conto suo e ha una strada tutta sua con tutti i nostri progetti.

Buona domenica
Vostro don Arturo

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