I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
” PPURTA’ ‘A PAROLE “
Traduzione: Portare la parola
Significato: Una promessa di matrimonio, fatta ufficialmente, di fronte a parenti e conoscenti.
Curiosità: I giovani e le ragazze fino a non molto tempo fa non avevano molte possibilità di frequentarsi prima del fidanzamento ufficiale. Per fidanzarsi bisognava rispettare alcune regole molto rigide: il ragazzo, una volta individuata la ragazza prescelta e avendo ricevuto il consenso dei propri genitori, inviava degli ambasciatori, un proprio parente o un amico, a casa della stessa per chiederne ai genitori la mano. I genitori della ragazza, dopo aver verificato il volere della ragazza, e raccolte le indispensabili informazioni sul ragazzo e sulla sua famiglia, comunicavano agli ambasciatori le loro decisioni. In caso di risposta affermativa si definiva la data dell’incontro per la richiesta ufficiale da parte del giovane della mano della ragazza. Nell’incontro, che avveniva a casa della ragazza, presenti entrambi i giovani, i rispettivi genitori, i parenti stretti e gli ambasciatori, si definivano o si ribadivano gli impegni in precedenza presi in termini di proprietà, corredi e quant’altro fosse oggetto di dote e i tempi del matrimonio. Portando o dando la parola si fissava anche la data del fidanzamento ufficiale, che di solito avveniva entro pochissimo tempo. Durante la cerimonia del fidanzamento, il fidanzato regalava alla sua fidanzata l’anello e il fidanzamento diventava ufficiale.
Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca