I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
” U TÉNENE VIVÌ E TTÈ TÈ, CÚME ‘NDA ‘NA CAMBANE DE VÉTRE…”
Traduzione: (Lo trattano con ogni riguardo come se fosse una statuina in una campana di vetro).
Significato: “Comportarsi con qualcuno con la massima premura”.
Curiosità: “Una volta non c’era casa lucerina, dove sul comò non ci fosse, sotto una campana di vetro, una statuina di soggetto religioso, componente la Sacra Famiglia o un Santo. Era un pezzo di arredamento delle case di una volta che rappresentava sia un segno di devozione ma anche l’immagine verso la quale si rivolgeva la richiesta di protezione della famiglia. L’uso delle campane di vetro si affermò nel ‘800 e nella prima metà del ‘900 tanto che esse diventarono uno degli oggetti d’arredo più popolari.
La campana era composta di una base rotonda di legno verniciata di nero sulla quale era posata la cupola di vetro che s’incastrava in un’apposita scanalatura, mentre all’interno della campana trovava posto la statuina.
Una forma d’arte, certamente di origine contadina”.
Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca