“Dialettando” , la rubrica di Lino Montanaro propone tutti i giovedì proverbi e modi di dire lucerini, tramandati di generazione in generazione, per non dimenticare le origini della nostra amata Lucera.
DIALETTANDO 348
· A Lucera non si dice “I comportamenti di una persona, sono il frutto dell’educazione ricevuta ”, ma si dice “CÚME L’ ÀNNE MBARATE, ACCUSSÍ SÀ PORTE“ – (Traduzione: Come è stato educato, così si comporta )
· A Lucera non si dice “Favonio dopo alcuni giorni perde forza e porta precipitazioni ”ma si dice “DOPPE TTRÈ JJÚRNE FAVÚGNE PORTE L’ACQUE” – (Traduzione: Dopo tre giorni Favonio porta acqua)
· A Lucera non si dice “Non la posso proprio soffrire“ ma si dice “QUÈLLE ME VACE ‘MBACCE O’ NASE“ – (Traduzione: Quella mi sbatte sul naso )
· A Lucera non si dice “ Ha l’abitudine di borbottare sempre ” ma si dice “ PARE ‘A GATTE CHE SE STÀ MAGNANNE U PELEMÓNE “ – (Traduzione: Sembra la gatta che sta mangiando il polmone)
· A Lucera non si dice “ Per chiacchierare si sono sistemate sull’uscio di casa ” ma si dice “ SE SÒ MÌSSE A TAGGHJE DE PORTE “ – (Traduzione: Si sono messe a parlare sul taglio della porta )
· A Lucera non si dice “ Ha la camicia che fuoriesce dal retro dei pantaloni ” ma si dice “ TÉNE ‘A PECHÈSSCE DA FÓRE ” – (Traduzione: Ha la camicia di fuori)
· A Lucera non si dice “ Nonostante lo invito a smettere, continua imperterrito ” ma si dice “ ÍJE DÌCHE ZÀ E QUILLE CORRE A VESAZZE “– (Traduzione: Io dico vai via al cane e quello corre alla bisaccia)
· A Lucera non si dice “ Lo hanno smascherato ” ma si dice “ È RRUMASTE C’A FACCIA CACATE “ – (Traduzione: È rimasto con il viso sporco)
· A Lucera non si dice “ Ho la sensazione di non poter respirare ” ma si dice “ OGGE ME SÉNDE L’ÀNEME DA FÓRE “ – (Traduzione: Oggi mi sento l’anima che viene fuori)
· A Lucera non si dice “ Mi rimpiangerete tantissimo! ” ma si dice “ QUANDE M’AVÌTE CHIAGNE! ”– (Traduzione: Quando dovrete piangermi!)
In foto – Anni 20 – Piazza San Giacomo
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