“Dialettando” , la rubrica di Lino Montanaro propone tutti i giovedì proverbi e modi di dire lucerini, tramandati di generazione in generazione, per non dimenticare le origini della nostra amata Lucera.
DIALETTANDO 364
A Lucera non si dice “ Non mi impressioni per niente! “ ma si dice: “ VÌD’A VÍJE CH’È FÀ!“ – (Traduzione: Cerca la strada che devi prendere! )
A Lucera non si dice “ Tu mi crei rabbia e disappunto!“ ma si dice: “ FRICHETE A TTÈ E A SORETA MONECHE! “ – (Traduzione: Fottiti tu e tua sorella monaca)
A Lucera non si dice “ Non è mai contento “ ma si dice: “ MÈNE SÈMBE SCKAFFE A CRÍSTE“ – (Traduzione: Da sempre schiaffi a Cristo)
A Lucera non si dice “ Scansa sempre ogni lavoro “ ma si dice: “ FACE SÈMBE U RÉTEPÉDE “ – (Traduzione: Fa sempre il lavativo)
A Lucera non si dice “ Non esce mai di casa“ ma si dice: “ S’È REBBRUCATE VÍVE E BBÙNE “ – (Traduzione: Si è seppellito vivo e vegeto)
A Lucera non si dice “ Spesso è necessario una raccomandazione per ottenere un impiego, un lavoro, un favore “ ma si dice: “ SÌ NEN VVÚTTE NEN NDRASE“ – (Traduzione: Se non spingi non entri)
A Lucera non si dice “ Temo il giudizio degli altri “ ma si dice: “ E PÒ I GGÈNDE CH’ÀNNA DÌ? “ – (Traduzione: E poi la gente cosa ha dire?)
A Lucera non si dice “ Ha sottolineato la necessità del comportamento da tenere “ ma si dice: “ ÀVETE CHE NN’À DITTE!“ – (Traduzione: Altro che non ha detto!)
A Lucera non si dice “ È successo di tutto “ ma si dice: “ S’È ARAPÍRTE U CÍLE “ – (Traduzione: Si è aperto il cielo)
A Lucera non si dice “ Vive perennemente arrabbiata “ ma si dice: “ STACE SÈMBE TUTTA NDUFATE“ – (Traduzione: È sempre tutta irritata)
In foto – Anno 1966, Via Napoli – Il “trappeto” Foto di Giuliana Pizzuto
[LINO MONTANARO BIOGRAFIA E PUBBLICAZIONI PRECEDENTI]