A distanza di tanto tempo, è bello ricordare l’emozione di quando si era ragazzini e si raccoglievano le figurine da attaccare su album sempre difficili da completare. Un’ebbrezza particolare si provava quando, si riusciva a ottenere, acquistandola o scambiandola, la figurina tanto ricercata.
La collezione era un autentico rito. Con le 5 o 10 lire, ben strette in mano o in tasca, ci si recava in Piazza Duomo da Velardíne, per acquistare una bustina di figurine che era aperta immediatamente, nella speranza di trovare quelle mancanti. Le figurine erano foto dei calciatori, che si attaccavano sull’album con la colla, la famosissima Coccoina, dal piacevolissimo odore.
Nessuna figurina andava sprecata; un’importanza fondamentale era data ai doppioni, necessari per gli scambi che potevano far nascere belle e durature amicizie.
Con le figurine i ragazzi di allora giocavano per strada, con giochi inventati come “a sckaffe” e “ a ppà”. “ A sckaffe”, i giocatori mettevano lo stesso numero di figurine, che si poggiavano su muretto o sul marciapiede o sulla strada. Poi si dava una botta tremenda con la mano vicino al pacchetto. Quelle che si rivoltavano erano conquistate altrimenti si passava la mano all’avversario. “A ppà”, dovevi tirare fuori l’aria dai polmoni mentre dicevi “ppà” con tutta la forza che avevi e vinceva il giocatore che riusciva a capovolgere il mucchio di figurine.